Cellulite: Difendersi con la dieta giusta
Aprile 24, 2013Sintomi più frequenti con la cellulite
Aprile 24, 2013La dieta che noi indichiamo alle nostre pazienti per la cura della cellulite, non è solo una dieta per perdere peso e grasso. Infatti, quando si bruciano i grassi vengono apportati altri benefici in termini di salute.
Funzione mentale e invecchiamento cerebrale
Il cervello ha bisogno di glucosio (lo zucchero del sangue) per ottenere energia. Se viene consumato un pasto ad alto contenuto di carboidrati, il pancreas rilascia insulina nel tentativo di abbassare i livelli di glucosio nel sangue. In molti casi, in conseguenza di questo rilascio di insulina, i livelli di glucosio scendono troppo (ridotta tolleranza ai carboidrati, tipico di coloro che hanno familiarità per il diabete alimentare). Questo causa un corto circuito nel cervello, al quale viene a mancare l’unica forma di energia che sia in grado di utilizzare, e il cervello “stacca la spina”.
La dieta che noi consigliamo può aiutare a mantenere il livello della glicemia bilanciato, migliorando le funzioni mentali e la capacità di concentrazione.
Resistenza all’insulina
Il diabete di tipo II, detto anche alimentare, è caratterizzato da alti livelli di insulina (iperinsulinemia). Questo aumento dei livelli circolanti di insulina si verifica a seguito della comparsa di una resistenza dei recettori periferici all’insulina. Questo significa che quando l’insulina si lega ai recettori non succede nulla o quasi (cioè non si attivano i meccanismi conseguenti a questo legame). Pertanto i livelli di glucosio nel sangue rimangono elevati. L’insulino-resistenza è la forma predominante di diabete negli adulti.
La nostra dieta è disegnata proprio per evitare che i livelli di glucosio nel sangue salgano troppo rapidamente e quindi regola anche la produzione di insulina. Questo aiuta a prevenire la comparsa del diabete di tipo II.
Ipoglicemia
Ipoglicemia significa bassi livelli di glucosio circolante nel sangue. Mangiare troppi carboidrati, soprattutto zuccheri semplici, può causare la comparsa di un’ipoglicemia che viene definita reattiva e che fa seguito ad una iniziale iperglicemia a cui l’organismo risponde con un picco di insulina eccessivo.
Quando i livelli di glucosio salgono troppo o troppo rapidamente, l’insulina viene rilasciata anch’essa rapidamente e in dosi proporzionali per abbassare i valori di glicemia: in alcuni casi ciò causa l’ipoglicemia reattiva.
L’ipoglicemia, dunque, si verifica sia in condizioni di digiuno sia, in alcune persone, in condizioni di eccesso di zuccheri nel pasto in seguito ad una produzione eccessiva di insulina. Il cervello viene privato della sua unica fonte di energia. Questo induce la comparsa di sintomi di ipoglicemia che comprendono la fatica, un’aumento della frequenza cardiaca, sudorazione fredda, senso di fame, tremori, mal di testa, confusione e fatica mentale.
Aumento della pressione arteriosa
Livelli elevati di insulina sono correlati all’aumento del grasso addominale e all’aumento di grassi nel sangue: il risultato è il danno alla parete delle arterie con perdita della elasticità tipica delle arterie, rigidità e aumenta della pressione arteriosa. La nostra dieta, contribuendo a mantenere bilanciati i livelli di zucchero nel sangue, mantiene bilanciati i livelli di insulina e glucagone. Questo comporta una riduzione del rischio di sviluppare dislipidemie, ipertensione arteriosa e patologie correlate.
Ipercolesterolemia
Livelli elevati di insulina attivano il CoenzimaA- reduttasi che può causare la formazione epatica di maggiori quantità di colesterolo. Non importa quanto la dieta sia ricca di colesterolo, livelli elevati di insulina possono mantenere alti i livelli di colesterolo. Al contrario, il glucagone inibisce l’attivazione del CoenzimaA-reduttasi, e quindi riduce la quantità di colesterolo prodotta dal fegato.
Tumori e sistema immunitario
Una delle principali difese dell’organismo contro la comparsa di tumori è rappresentata dal sistema immunitario. Il mantenimento di un valido sistema immunitario, oltre che dal corredo genetico, dallo stress e dalle malattie, dipende anche da un’alimentazione equilibrata e corretta nel tempo.
Sindrome premestruale (PMS)
Con questo termine si indica un insieme di sintomi e disturbi che accompagnano alcune donne nei giorni che precedono il mestruo. I disturbi più comunemente riferiti sono un senso generale di stanchezza e di irritabilità, riduzione del tono dell’umore, tensione mammaria, gonfiore addominale, ritenzione di liquidi e senso di pesantezza alle gambe, cefalea e modificazioni dell’appetito, in particolare un desiderio molto forte per i carboidrati.
La percentuale di donne interessate da tali disturbi è compresa tra il 20 ed il 40%, dunque, rappresentano un discreto numero tra le donne in età fertile.
Molti dei sintomi associati alla PMS sono in diretta correlazione con elevati livelli di glucosio. Riducendo l’apporto di zuccheri semplici e tenendo stabili il più possibile i valori della glicemia e dell’insulina, verranno eliminati molti dei disturbi della sindrome premestruale.
Depressione e cambiamenti di umore
Questi importanti disturbi del comportamento possono essere dovuti ad una riduzione dei livelli di alcuni neurotrasmettitori, resi carenti da una dieta non bilanciata, nella quale si utilizzino in eccesso grassi e zuccheri semplici con ridotto apporto di proteine. Uno dei neurotrasmettitori più importanti per le sue conseguenze sull’assunzione degli alimenti è la serotonina: una sua carenza provoca il marcato fabbisogno di zuccheri e dolci (le donne sono più interessate, in particolare nei giorni che precedono le mestruazioni). Ebbene, il precursore della serotonina è un aminoacido, il triptofano e, dunque una dieta corretta non dovrebbe privare l’organismo del giusto apporto di proteine e di aminoacidi essenziali.
Disturbi del sonno
Quando viene consumata una dieta ad alto contenuto di carboidrati prima di andare a dormire, la glicemia e i livelli di insulina aumentano. Questo aumento dell’insulina durante il sonno non solo blocca il rilascio di HGH, ma può disturbare anche il sonno ed il recupero dell’organismo, causando la sensazione al risveglio di essere ancora stanchi. In alcuni soggetti, può anche provocare una ipoglicemia notturna, che altera i ritmi del sonno, causando un sonno “superficiale”.
Difficoltà ad aumentare il peso
Alcune pazienti particolari, per esempio delle attrici, mi chiedono di aumentare di peso. La ragione è ovviamente legata al tipo di lavoro che, per un certo periodo di tempo, le chiede di cambiare fisionomia per interpretare un ruolo che richiede qualche taglia in più. In questi casi, per aumentare di peso, ma aumentando il muscolo e non il grasso, c’è bisogno di alti livelli di HGH, il più potente ormone anabolizzante del nostro organismo. C’è anche bisogno di assumere una quantità adeguata di proteine e aminoacidi per costruire e riparare il tessuto muscolare.
Livelli elevati di insulina inibiscono il rilascio di HGH dall’ipofisi. La dieta consigliata sarà disegnata per mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue ottimizzando la secrezione di glucagone e HGH. Allo stesso momento fornirà una quantità adeguata di proteine ed aminoacidi per la crescita e la riparazione dei tessuti.