Trattamenti confortevoli all’insegna della naturalezza e sensibili delle ‘ragioni’ della pelle. Correzioni ‘bio tech’ corredate di virtuosismi estetici e sofisticati protocolli antiaging mutuati dalla genomica.
L’estetica sembra sentire poco la congiuntura, visto che in Europa l’Italia è al primo posto nella lotta ai segni del tempo. Con 150 mila fiale di acido ialuronico utilizzate, precede Francia, Spagna, Regno Unito, anticipata nel mondo solo da Stati Uniti. Cresce anche il consumo di botox: +30% nei primi mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ciò che le persone chiedono oggi è dimostrare bene la propria età. “Risultato che si ottiene correggendo poco e correggendo tutto. La richiesta più frequente non è assomigliare a qualche star scelta come modello ideale, ma tornare ad assomigliare a se stessi qualche anno prima, svela una ricerca su 475 pazienti al primo approccio con la medicina estetica. Tra gli effetti indesiderati più temuti, l’ipercorrezione di labbra (42%), zigomi (21%) e seno (18%). Esiti di una sorta di far west estetico dovuto all’affollamento di medici improvvisati, privi di un’adeguata preparazione specialistica. In attesa di
regolamentazione, i trend emergenti perseguono naturalezza e comfort, con un approccio rispettoso di fisiologia e intelligenza cutanea. Dispositivi medicali tecnologici e protocolli tecnici virtuosi, ma anche approcci antiaging sofisticati, derivati dalla postgenomica. All’insegna di una bellezza (innanzitutto) in salute.
Vision Emergenti
Rigenerare e modellare. Sono i principi della Scuola di Dermatologia Plastica e Rigenerativa Italiana, che nasce in autunno a Salsomaggiore. Bisogna aiutare il volto a rinvigorire, non rischiare di traumatizzarlo e paralizzarlo in un’espressione da Museo delle Cere, nel tentativo di seguire i dettami di una bellezza omologante, esorta il professor Antonino Di Pietro, fondatore e direttore della nuova Scuola, nonché presidente fondatore Isplad, l’associazione di dermatologia plastica e oncologica che riunisce oltre 2mila dermatologi italiani. “Plasmare non significa ‘spianare’: un segno sul viso non va stirato, ma curato a seconda della sua profondità e del tipo di pelle. Meglio poi sostanze biocompatibili e riassorbibili come l’acido ialuronico. Che, non soltanto rende liscia e morbida la pelle, ma in specifiche concentrazioni è in grado di aiutarla a ringiovanire da sola, anche quando l’effetto della puntura è terminato”.