La chirurgia estetica comprende tutto quell’insieme di interventi chirurgici che hanno lo scopo di migliorare le parti del corpo migliorabili (per esempio, il naso, le orecchie, il seno ecc.) oppure i segni che il tempo inevitabilmente regala (rughe, rilassamenti cutanei ecc.) o i contorni non armonici del corpo (accumuli di cuscinetti adiposi, grasso localizzato in eccesso ecc.).
La chirurgia estetica non è un arte miracolosa, non può ringiovanire nel senso comune del termine, ma può:
• ricreare un’armonia delle forme corporee perduta a causa dell’avanzamento dell’età o a seguito di incidenti nel percorso della vita, oppure
• creare quell’armonia che non si è mai verificata in una persona per qualche « sbadataggine » della natura.
Un’ulteriore, importante distinzione riguarda, perciò, l’intervento che crea e l’intervento che rimodella. Nel primo caso il chirurgo crea per il paziente una forma completamente nuova, come per esempio quando opera il naso, le orecchie, il mento.
Con il secondo tipo d’intervento, si restituisce una forma pre-esistente che il paziente ha perso a seguito delle maternità o per il trascorrere inesorabile degli anni.
Alla distinzione tra un intervento che crea e un intervento che restaura si associa anche l’età dei pazienti: i soggetti giovani si sottopongono soprattutto all’intervento che crea una nuova immagine corporea, perché alla ricerca di una ben definita identità e integrazione sociale; per quanto riguarda l’intervento che restaura, invece, la maggiore richiesta proviene da persone di media età, che sono interessate più che altro ad un rinnovamento generale, ma che vogliono, però, conservare la propria identità.
La chirurgia estetica non è una chirurgia facile, semplice o di importanza secondaria solo perché non estirpa un male oppure perché non guarisce da vere e proprie malattie. La chirurgia estetica ha un requisito particolare: deve curare anche l’anima… e questo è tutt’altro che semplice!
La chirurgia estetica e i pregiudizi
Numerosi sono gli ostacoli che si frappongono alla chirurgia estetica, tra questi quelli che dipendono dall’ansia e dall’ambiente del futuro paziente. Questi freni sono il risultato di pregiudizi più o meno coscienti e fanno sì che ci si pongano alcune domande. Quella indubbiamente più frequente è:
Perché sottoporsi ad una chirurgia che non è indispensabile?
La soddisfazione derivante dalla consapevolezza di piacere di più agli altri spesso trasforma il carattere dei pazienti che divengono più sicuri di se stessi!
L’intervento del chirurgo estetico molto spesso consente di superare un momento di difficoltà, favorendo il rientro della persona nella società. Questa chirurgia consente, quindi, di portare aiuto ad alcuni infelici, di ridurre certe tensioni psicologiche e di far sparire molti complessi derivanti dall’obbligatorio contatto con gli altri. In ciò probabilmente consiste la principale validità dal punto di vista medico e sociale.
Una nota importante: chi scrive è decisamente contrario ad esaudire le richieste anomale che per fortuna raramente vengono fatte. Questa non è chirurgia estetica, ma la deviazione della chirurgia estetica. Eppure tali richieste trovano talvolta chirurghi compiacenti.
È recente la notizia che una donna giapponese si è sottoposta a dieci interventi chirurgici per assomigliare sempre di più ad un personaggio di un fumetto giapponese. A questa si aggiunge quella di una donna ucraina che si è sottoposta ad una serie di interventi chirugici per essere come la bambola Barbie.